Il PalaLottomatica, i mille casertani sparsi nei settori, con la questura che quella trasferta l'aveva vietata. Il tap-in di Slay contro Milano e il tecnico immotivato a Diaz contro Siena che c'è costato una vittoria storica.
Larranaga al tiro, il perno di Frosini, ma anche Butler e Foster, l'elettricista Jenkins e la sua progenie. Il puntualissimo Marmarinos, che appariva a marzo e scompariva a giugno. Le bandiere dell'Inferno e della Fossa sventolate all'unisono a centrocampo, e la vittoria contro la F ma nessun sorriso, la GMac retrocesse. E poi venne il branco, e le prime pagine di tutta Italia, e Betti, e Frates.
Dell'Agnello? Marcelletti? No, arriva Sacripanti, quello che stava a Pesaro, mannaggia-a-voi-perchè-sto-Sacripanti. E Coldebella, che manco l'aveva mai fatto, il dirigente.
E Ere allo scadere al PalaVerde, Bowers da centrocampo contro Varese, e il crack del ginocchio di Kavaliauskas. E Donna, e le donne, che parterre. E c'era Doornekamp di fuoco all'ultima di campionato contro Roma, che "ci scelse", e ci fu la serie monstre di Jumaine, la stoppata su Washington, la rubata di Michelori, la sassaiola in gara-3. E l'1/7 di Jones al Forum, e quegli abbracci, quelle urla, quell'euforia, essere ad Assago quella sera vale le emozioni per cui uno spende una vita.
E la gara-5, Koszarek a fine primo tempo, Di Bella e Michelori nel finale, e la standing ovation degli 8000.
Si riparte, Miche va a Siena. O'lumino e l'amichevole con il Maccabi, c'è l'Eurolega.
Langford allo scadere con il Khimki, gli eroi che volarono a Mosca. Il campionato mediocre, ma l'Europa da vivere.
L'invasione di Madrid e lo scambio di sciarpe al Vistalegre, e Kazan, ai quarti. Era la mia gita di quinto, e quel quarto di finale l'ho vissuto in un pub sulla Rambla, tanto basta per renderlo immortale.
E si ricomicia. Il saluto di Caputo, Gervasio da solo, i soldi vengono meno. C'è Collins, e Smith, e il sorriso di Stipanovic, la vittoria a Siena contro LA Mens Sana. E l'anonimato di metá classifica, ma la salvezza agevole, nonostante tutto.
E Righetti, che sembrava un ragazzino, che contro Teramo diede vita alla più incredibile delle rimonte, Dio che partita.
E ancora, Iavazzi, Galimberti, la pu**ana della madre, Galimberti.
E siamo ancora là.
White Men Can Win, Jelovac e Gentile, il derby al PalaDelMauro al supplementare. IL DERBY AL PALADELMAURO AL SUPPLEMENTARE.
E la più bella favola di questo sport, il mondo cestistico commosso, dimostrando all'Italia intera che la Serie A era il posto dove meritavamo di stare. Dove meritiamo di stare.
E di qui, ai playoff di nuovo, anzi no. Pistoia maledetta, al termine di un'annata di alley oop e di highlights degni dell'altra sponda dell'oceano.
E quindi niente, siamo qui. E ci tenevamo a ricordare, quest'avventura.
In una Serie A che in un modo o nell'altro, abbiamo abitato per 7 anni, mai come ospiti.
Perchè oggi così come l'8 giugno a Jesi, o il 22 Aprile a Pavia, noi apparteniamo a questa Serie A, e non c'è altro posto in cui meritiamo di stare

🟪 SCHENECTADY MOHAWK 🟪

Donovan Mitchell - Dejounte Murray - Tyler Herro - Jordan Poole - Scoot Henderson - Ausar Thompson
Khris Middleton - Keldon Johnson - R.J Barrett - Scottie Barnes - OG Anunoby - Simone Fontecchio
Clint Capela - Chet Holmgren - Jalen Duren