Allenamenti

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  1. the stilt
     
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    ... allora continuiamo, grazie.

    Venerdì 19 novembre
    Stamattina lo sguardo attorno, sulle montagne aperte dalle correnti alte, presentava un ovest di nomi favolosi, Monviso, Rosa, Paradiso; un appuntamento con la forza pacificante, monumento al silenzio per il suo lato infinito.
    Ieri sera ero al palazzo (oggi era alle 11 di mattina!), “allenamento vero del giovedì” l’ha chiamato il coach. Come detto, tutti presenti sul campo, in una splendida cornice di serenità. Lo dico perché l’applauso spontaneo che ha chiuso i 15 minuti di riscaldamento (ben diverso dallo svaccamento di Elder Rich e Pinkney) veniva da giocatori coscienti che il “lavoro” in palestra è fondamento fisico e morale della coesione di squadra; si fa tutti insieme la stessa fatica.
    Il coach durante la serata rafforzerà il concetto “dobbiamo mettere sul campo tutta la nostra capacità di attenzione perché è quello che fa la differenza fra un team medio e un team migliore”. Allora capisci perché Andrea quasi non usa più il fischietto, i foglietti; perché basta il tono della voce (certo anche la sfuriata, la voce che si strozza, i pugni che martellano l’aria), bastano la direzione delle mani e la sicurezza delle parole per farsi ascoltare, farsi seguire.
    Stiamo lavorando molto sull’attacco e i nostri scorer (salvo trance agonistica) hanno bisogno un attimo per “pensare” il tiro, e la squadra lavora sodo per creare questo minimo vantaggio. “Cut, cut!!” esige Andrea, tagliare a fette le difese e scaricare … c’è sempre un uomo libero che aspetta. Stiamo lavorando sui rientri difensivi, alla ricerca degli accoppiamenti. Stiamo lavorando molto con Johnny e Mike, persone che vogliono migliorare. Anche Denis, che ricerchiamo per 10 minuti di qualità, fa piccoli progressi, i passi in più. Mazza esemplare, con la faccia giusta, i muscoli pronti. Miki Mian “uomo in missione” sta ritrovando la disponibilità dell’anno scorso, lo spirito collettivo. Vlado, il basket in surplace, un ragazzo di grande tenacia, bellissimi questi suoi spiritelli che fuoriescono dai suoi sorrisi; sta trovando forza nelle entrate e nei tiri (“carica sulle ginocchia Vlado, le ginocchia”). Marchino che non deve “tenere le mani nelle palle” (detto in inglese però) perché gli avversari ti attaccano. Armis che ha voglia di sacrificio per migliorare. Manu … il dito nella cioccolata, quello che ci carica e ci eleva, letteralmente, il talento della partita. Maarty, che ieri tirava e tirava, concentrato ma libero nella testa, pronto a oscillare le braccia, il corpo, a un ritmo che aveva dentro. Diverso forse da quello su cui lavora Ben, che gli detta tempi e posizione, lui nostro equilibrio fra attacco e difesa.
    Ho visto una squadra viva, pronta per ogni sfida, matura e allegra, il coach vicino a tutti.
    Andiamo, si parte tutto d’un fiato, le fila serrate con giusto rispetto e senza timore. Andiamo perché il basket chiama, con le sue sfide, il cuore di tutti a mille. Andiamo perché è bello il panorama in ogni via. E’ l’aperto che sprigiona, dà come accoglie, impenna, trascina, srotola un cielo enorme.
    Staremo bene. TUTTI INSIEME CANTU’!!!
     
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1908 replies since 19/11/2010, 17:53   172079 views
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