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Dato il suo passato milaese e biellese, di certo non godrà dello "status" di cui hanno usufruito altri in passato...
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alert70.
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Direi che Metta può andare altrove. Non ci serve. . -
giorgio da bergamo17.
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Se l'obiettivo è la sola salvezza no di sicuro...Dato il suo passato milaese e biellese, di certo non godrà dello "status" di cui hanno usufruito altri in passato...
Cominciamo bene!. -
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Se l'obiettivo è la sola salvezza no di sicuro...Dato il suo passato milaese e biellese, di certo non godrà dello "status" di cui hanno usufruito altri in passato...
Cominciamo bene!
Ci serve gente che gioca a basket di squadra non un solista che fa quello che gli pare. Metta non è il cestista di cui abbiamo bisogno.. -
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ben arrivato a coach Corbani. Da quello che ho letto qua e la' mi ha dato l'impressione di essere un tenerone, tutto buoni sentimenti. Bene, ma spero che al momento giusto sappia anche tirar fuori grinta e determinazione, e magari un pizzichino ino ino di cattiveria. . -
.ben arrivato a coach Corbani. Da quello che ho letto qua e la' mi ha dato l'impressione di essere un tenerone, tutto buoni sentimenti. Bene, ma spero che al momento giusto sappia anche tirar fuori grinta e determinazione, e magari un pizzichino ino ino di cattiveria.
A vederlo in panchina non mi sembra. E da voci di chi l'ha conosciuto al di fuori del basket, sul lavoro, come "cliente", sembra che sia tutto tranne che un tenero. -
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Radio Cantù dà il benvenuto a Coach Fabio Corbani. Domani sera, mercoledì 24 Giugno puntata speciale di Time Out in onda dalle 19 alle 21. Nella prima ora intervisteremo Fabio Corbani da poche settimane alla guida della squadra biancoblu. Lasciate il vostro messaggio a coach Corbani sulla nostra pagina Facebook Radio Cantù – Basket. I vostri messaggi saranno letti in diretta. Vi aspettiamo numerosi, domani, dalle 19 alle 21, rigorosamente in diretta, sempre su Radio Cantù.
www.radiocantu.com/?p=781
L' intervista di qualche giorno fa al coach su Sportitalia:
http://www.sportitalia.com/si/Basket/artic...iovani-italiani. -
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A parte il livello caratteriale di cui molto si è parlato qualcuno che l'ha seguito più di me potrebbe dirmi che tipo di gioco dobbiamo aspettarci?Qualcosa di originale?
Tanta difesa o mentalità prettamente offensiva?Squadra che corre e tira o azioni ragionate al limite dei 24?
Oppure, con sincerità, possiamo aspettarci solo un buon basket classico e molto equilibrato?. -
Bonfi 88ers.
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Da questo punto di vista, avendo allenato nella legadue degli ultimi 2/3 anni, è quasi ingiudicabile.
Un campionato livellatissimo verso il basso, con quintetti ai limiti dell'assurdo (capita quando gioca gente tipo Benevelli, Chiarastella e tutta una serie di giocatori che...vabbè, lasciamo stare), in cui tutti i giocatori scalano di uno/due ruoli (ali piccole che finiscono a fare i 4/5, guardie pure che fanno i 4 e neanche tattici, ecc.).. -
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Ecco alcuni concetti sparsi detti da coach Corbani nell' ora di intervista a Radio Cantù:
si prenderanno giocatori italiani e successivamente verranno incastrati gli stranieri;
i giocatori italiani non verranno panchinati al primo/secondo errore, riducendogli cosi' man mano il minutaggio;
Lagana' avra' minuti importanti da play;
ha confermato tutti i rumors sui nomi di giocatori italiani soffermandosi sul nome di Michelori e non solo per i meri numeri , bensi per l' atteggiamento che ha in campo e Rullo che dopo le buone stagioni fino due anni fa e' un po' sparito;
con Alan Voskuil non c' e' stato nessun contatto;
per i centri tra quelli alla Lavrinovic e quelli alla Lawal preferisce i secondi;
la preparazione iniziera' subito dopo ferragosto e per i primi 10 giorni si fatichera' in palestra senza alcuna amichevole ( che ha quantificato in 8/9, con possibile puntata nella sua terra d' adozione );
si sta trattando per la permanenza di Metta;
cosi' come con Buva che dice aver un bel fisico e usabile nel doppio ruolo;
e' conscio che sara' una stagione difficile , pero' a lui le sfide piacciono e sai mai che ci si potra' togliere qualche soddisfazione.. -
.Ecco alcuni concetti sparsi detti da coach Corbani nell' ora di intervista a Radio Cantù:
si trova un re-play da qualche parte?. -
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Intervista al coach
( dalla Provincia )
Il mercato deve ancora decollare, a Cantù così come pressoché ovunque. Coach, partiamo dunque dalle certezze, da chi è sicuro che la prossima stagione sarà di nuovo qui. Marco Laganà, ad esempio.
L’ho allenato a Biella e prima di quel grave infortunio mi stava letteralmente sbocciando tra le mani tant’è che aveva ricevuto attenzioni importanti dal c.t. Pianigiani in ottica nazionale sperimentale. Attenzioni che, tengo a sottolinearlo, sono più che mai vive perché su di lui hanno sempre gli occhi puntati.
In che ruolo lo farà giocare?
Da playmaker perché è un playmaker. Molto atipico perché è un giocatore con una stazza importante e non certo un play di vecchia concezione. È un po’ genio e sregolatezza, ma l’istintività è decisamente un suo punto forte. E allora bisogna essere bravi intanto a non soffocarla, ma poi anche a guidarla per non farla deragliare. Credo che per diventare un grande giocatore lui debba percorrere questo ruolo al 100%. Per la sua carriera ma soprattutto per il bene di Cantù, noi dobbiamo tentare di portarlo verso l’eccellenza. Resto convinto, infatti, che il suo massimo punto di arrivo sia davvero molto in alto. Il pubblico e i tifosi dovranno aiutarlo e pazientare in questo suo cammino di crescita.
Seconda certezza, Abass.
Lo ritengo un esterno a tutti gli effetti e in questo ruolo può letteralmente esplodere migliorando la sua capacità di trattare la palla nonché perfezionando le letture del gioco. Oltre, ovviamente, alle capacità realizzative che già ha.
Certezze terminate. Ora i dubbi: Buva va o resta?
La valutazione va fatta sul tipo di squadra che andremo a costruire e dunque su come incastrare tutti i pezzi. A me lui piace, può interpretare il ruolo di ala grande e quello di centro, soprattutto può avere dei vantaggi quando gioca contro dei “4” e averne altri quando affronta dei “5”. La valutazione va fatta anche in rapporto a quelle che sono le sue aspettative che possono essere differenti dalle nostre. Deve essere lui il primo a essere convinto di restare, altrimenti non avrebbe senso. Ma questo è un discorso che deve valere in generale.
In che senso?
Penso che Cantù non debba essere descritta e il solo fatto di essere chiamati a giocare qui deve rappresentare il primo motivo di scelta. Già come mia idea personale, non mi è mai piaciuto convincere dei giocatori utilizzando anche solo mezza parola in più per farli giocare nella mia squadra. A maggior ragione in un posto come Cantù penso uno debba venire alla prima chiamata, contento e orgoglioso oltre che con una fame veramente grande di giocare in un contesto del genere. Al netto dell’aspetto economico, il primo istinto che devo percepire quando parlo con un giocatore è che il mio interlocutore non deve vedere l’ora di indossare questa maglia e di giocare in un palazzetto come il Pianella.
Condizione imprescindibile, par di capire...
Senza ombra di dubbio. Poi ci sono gli aspetti tecnici, ma questi sono secondari.
A quando l’ingaggio del primo giocatore? E conferma si tratterà di un italiano?
Sarà un italiano e credo entro i primissimi giorni di luglio, precedendo la nostra partenza per le Summer League americane.
A proposito di scouting, come mi muoverete?
Io e Brienza saremo da sabato al 1° luglio a Creta ai Mondiali Under 19. Si tratta di visionare prospetti non per l’immediato ma per il prossimo futuro. Del resto, non potendoci più permettere di prendere giocatori affermati dobbiamo anticipare la concorrenza di quelli con la pancia piena tramite appunto la scoutizzazione dei giovani talenti.
Dopodiché?
Dal 3 al 18 luglio io e Della Fiori saremo negli Usa, dapprima a Orlando e poi a Las Vegas, mentre Brienza seguirà gli Europei Under 20 in Italia.
Ammesso e non concesso - e sappiamo quanto sia davvero molto difficile - che World Peace giochi di nuovo con Cantù...
Magari! Sin dalla suo debutto in Italia a Pistoia sono rimasto affascinato da questa sua mentalità vincente che riesce a trasmettere anche solo con lo sguardo e dalla capacità di star da subito in campo in un campionato di cui sapeva nulla. Ha poi dimostrato di possedere un’impareggiabile conoscenza del gioco e di avere una determinazione tale che ti trasmette voglia di vincere.
Non rischierebbe però di essere troppo ingombrante o eccessivamente condizionante?
Ingombranti sono solo quelli scarsi... Condizionante per nulla perché ad averne di giocatori vincenti e di spiccata personalità. Odio le squadre composte da alborelle. In definitiva, sarebbe meraviglioso riaverlo qua.
Metta o non Metta, quest’anno non sarà semplice.
In effetti, in questa stagione gli obiettivi sono diversi. Dovremo lottare in ogni partita per raggiungere un risultato e ci saranno più partite in cui non riusciremo a ottenerlo. Basta esserne consci tutti. A me questo non fa paura. Si tratta di un percorso nuovo, diverso. L’aspetto più deleterio sarebbe quello di continuare a fare paragoni con il passato. Quel che è stato è stato. Ora siamo dinnanzi a una rivoluzionaria ripartenza, ma vogliamo divertirci e fare bene in una piazza come questa che vive di pallacanestro.
A proposito, quando vi ritroverete?
Subito dopo Ferragosto perché vorrei avere sette settimane per lavorare prima dell’avvio del campionato. Saranno aggregati anche i giovanissimi Cesana, Nwuocha e Zugno.
Pensierino conclusivo?
Vorrei ringraziare Andrea Trinchieri perché proprio sul vostro giornale ho letto le belle parole spese nei miei confronti. Ringraziarlo e fargli i complimenti per aver vinto il campionato tedesco.. -
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Questo allenatore mi piace di già.
Questa frase mi ha veramente inorgoglito.
Penso che Cantù non debba essere descritta e il solo fatto di essere chiamati a giocare qui deve rappresentare il primo motivo di scelta. Già come mia idea personale, non mi è mai piaciuto convincere dei giocatori utilizzando anche solo mezza parola in più per farli giocare nella mia squadra. A maggior ragione in un posto come Cantù penso uno debba venire alla prima chiamata, contento e orgoglioso oltre che con una fame veramente grande di giocare in un contesto del genere. Al netto dell’aspetto economico, il primo istinto che devo percepire quando parlo con un giocatore è che il mio interlocutore non deve vedere l’ora di indossare questa maglia e di giocare in un palazzetto come il Pianella.
Bravo Fabio.. -
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ha espresso dei concetti beli e sani. Non ultimo quello che lotteremo per salavarci, e va bene così. Vedremo quale sarà l'italiano (penso di esperienza) che prenderemo. Su Laganà ha ragione, come ruolo soprattutto, anche perchè lo stesso giocatore sa che questa sarà per lui una stagione decisiva. .