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Zampa e' ortodosso
va letto. Seguito. andrebbe pure conosciuto al tavolo per capire meglio quando e perche' cassa senza appello.
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Copio e incollo
"Carlo Negri aveva due figlie, Irina e Carla, ma poiché nessuna delle due voleva continuare col vino, lui nel 1969 vende alla società svizzera Winefood. Carluccio resta in azienda ma chiede alla nuova proprietà il sostegno di un enologo che lo affianchi in cantina: conoscendo il preside di San Michele all’Adige gli chiede di mandargli il migliore degli studenti. È così che nel 1971 Casimiro Maule arriva in Valtellina alla Nino Negri: il resto sono i più recenti 46 anni con l’acquisizione dell’azienda da parte di GIV che investe e la rilancia."
Basta il confronto tra i loro vini, ottenuti in gran parte da uve conferite da coltivatori non particolarmente ispirati, e gli altri piccoli produttori valtellinesi: c'è più trasparenza, più agilità, più leggibilità, più profondità.
Al GIV interessa un prodotto omogeneo, quindi più lavorato.
Inoltre quando raccogli uve di provenienza così varia non puoi essere sicuro del livello qualitativo, a meno che non cambi il sistema di valutazione e remunerazione dei conferenti, argomento che è cruciale per ogni grande négociant come per le grandi cooperative (tipo Cavit, LaVis, CaViRo eccetera, e come diverse grandi coop francesi specie nel sud). Devi spingere per esempio per ridurre l'uso dei pesticidi, passare gradualmente al biologico, accantonare le vigne meno qualitative e iperproduttive, fissare obiettivi non quantitativi. E' un lavoro molto impegnativo e scombina i fatturati
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Con tutto il dovuto rispetto, Maestro, tu hai sicuramente ragione, ma io la vedo diversamente , qui.
Io bevo con una certa frequenza le bottiglie piu conosciute di N. Negri (le tense, Mazer, Quadrio). Qualitä non eccelsa, ma buona e sopratutto costante. E questo credo derivi proprio dal fatto che comprano uva da diversi produttori. Se hai 10 fonti invece che una, e le mischi, e`piu difficule cannare completamente una bottiglia.
Ho provato a bere bottiglie di produttori piu piccoli (Leusciatti, ad esempio, me lo ricordo bene) che erano completamente cannate, buone forse per farci l arrosto (e ci sta, sono i rischi).
Considerando anche il prezzo (che per me e`sempre una nota importante), considerando che un valtellina superiore di Negri costa metä di Arpepe o Dirupi, beh, insomma, ci sta.
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Appunto sul biologico che citi. Del biologico. sostanzialmente, non me ne frega nulla. Tendenziamente, anzi, se su una bottiglia io leggo "Bio", la scarto . Sarä che di chimica ci vivo, ma ho un pregiudizio al contrario. Se tieni alla salute, non bevi vino. Biologico o no. Non e`la chimica in vigna a fare male.
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A proposito di vino e salute, non so come e`la situazione in italia, ma qui al nord da circa un annetto c e un boom sui vini analcolici (birre analcoliche vanno alla grande da anni, invece).
Non li ho mai provati, ma mi hanno invitato domani sera a un a cena ove si berrä uno spumante analcolico prodotto in Champagne da Moet & Chandon (non so se si possa chiamare champagne...non credo). E´di un amico che in qualche modo ci lavora, non credo nemmeno che la bottiglia sia in commercio. Ma se un gigante come M&C ci investe, credo ci sia un bel futuro, sulla tipologia. Personalmente mi ispira poco, ma tentare non nuoce (in senso sia fisico che figurato).. -
.Al GIV interessa un prodotto omogeneo, quindi più lavorato.
Che non é necessariamente un male a mio avviso. Dipende da cosa si cerca.
Nel caso di Negri: se si cerca l'eccellenza o l'effetto "wow" si sbaglia, se si cerca una bottiglia sempre godibile in qualsiasi annata per me non si va molto lontano.. -
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mettaworldpeace
Un vino omogeneo anno dopo anno è un vino che non rispecchia l'andamento climatico della specifica annata. Come lo hanno raddrizzato? Eh...
Di altrettanto se non più godibili, ma molto meno industriali, in valle piuttosto sceglierei Fay e Rainoldi.
galileo.
Vedi sopra discorso annata. Per quanto riguarda il discorso grosso/piccolo = stabile/instabile, se mi prendi a paragone Leusciatti che è praticamente un vin de garage vecchio stampo, con la volatile che balla la rumba, bisogna rivedere i termini dell'equazione
Prova a bere Barbacan, Cabianche, Terrazzi Alti, Boffalora, Menegola, Dirupi per citarne solo alcuni, e troverai vini sinceri, ben fatti e rispettosi dell'annata.
Cento conferitori poi fanno stabilità, si; al ribasso, però. Tanto che le grandi coop o associazioni, come per fare un nome "alto" nel settore specifico, la Cantina di Terlano come quella di Termeno, quando vogliono produrre delle cuvée top selezionano alcune vigne e le mettono da parte, già dalla pigiatura. Mica fanno massa.
Poi capisco che al bevitore occasionale piaccia essere consolato dalla certezza che se prende un vino X, quello sarà sempre come ci si aspetta. Ma potrebbe essere per voi più interessante fare il passo successivo, scegliere produttori meno omogeneizzatori, e farvi sorprendere da quelle piccole differenze che si sviluppano in vigna a secondo dell'andamento della crescita.
Esempio: la 2018. Ho bevuto vini molto buoni e molto vispi, mentre nella 16 e nella 19, annate perfette nel resto d'Italia, ho trovato meno personalità.. -
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Rainoldi provato, seguendo il consiglio, un paio di mesi fa
Ed è ottimo. Da ripetere
Rapporto qualità prezzo molto alto (quindi molta qualità per il prezzo decisamente abbordabile). -
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In tema di alcol (meno di altro), con i consigli del maestro, vai sempre sul sicuro.. -
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Maestro...te koko cloudy bay. Sauvignon new zeland.
Mi pare di capire sia un vino dell alto di gamma della cantina famosa...mi ha incuriosito che sia un sauvignon invecchiato in botte piccola e la cantina dice puo invecchiare 10 anni.
Io nella mia cultura limitata ho sempre pensato che il sauvignon bianco sia la tipica uva da bere giovane e che mai mai mai viene messa in legno.
Bottiglia da circa 60 euro, credo abbia una certa qualita.
Che mi dici? Grazie. -
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Buon vino, così come ce ne sono diversi a Sancerre, terra di elezione del Sauvignon Blanc, che gli ronzano attorno o gli danno paga (i due più tosti, cioé Vatan e Dagueneau, sono fuori categoria purtroppo anche per il prezzo, ma di buoni ce ne sono tanti).
Non è affatto un vino da corto respiro, comunque, tranne nella interpretazione friulana specie se creata a partire dal clone R3 dei vivai di Rauscedo, largamente diffuso, che ha alcuni modesti meriti ma anche il grande demerito di marcare fortemente il vino di pipì di gatto / bosso.. -
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Consiglio per i poverih o per le bevute quotidiane...
Aglianico del vulture Baliaggio cantine di venosa 2021.
Secondo gambero rosso miglior vino rosso sotto i 10 euri.
A me è piaciuto.
In offerta da Iperal a 5 euro.... -
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Te koko bevuto. Piaciuto molto. Il legno non si sente per nulla, direi. Ne prenderò una altra bottiglia per fare una degustazione insieme al cloudy bay "normale". Bevuto anni fa e mi pareva abbastanza simile. Te toko probabilmente ha piu corpo e struttura. Curioso berli insieme. . -
.Consiglio per i poverih o per le bevute quotidiane...
Aglianico del vulture Baliaggio cantine di venosa 2021.
Secondo gambero rosso miglior vino rosso sotto i 10 euri.
A me è piaciuto.
In offerta da Iperal a 5 euro...
Grazie, mi piace l'idea di mettere anche qualche consiglio da poverih o persone con palato meno sensibileh.
Chi vuole condividere "perle" intorno ai 10 euro?
Inizio io a dare il buon esempio
BIANCO:
https://vinicontini.com/vini/karmis/
Sardo importante, in quanto al Vermentino viene aggiunta la Vernaccia. Molto bevibile, tipico vino che ti imbroglia perchè non gli daresti i gradi che ha (13,5)
ROSSO
https://shop.ciuciutenimenti.it/prodotto/san-carro/
Marchigiano (zona Ascoli), decisamente bevibile seppur bello alcolico, profumato, altro vino che ti frega!
Attendo insulti dall'amico Zampa!
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Di Còntini (attenzione all'accento 
) apprezzo, e molto, la Vernaccia a lungo invecchiamento, la Antico Gregori, vino da meditazione o da pasticceria secca di grande livello. I vini"normali", anche se parzialmente ossidativi, li ho assaggiati una volta e nel complesso non li conosco tranne uno, il Componidori, di cui mi avevano regalato una bottiglia, un buon vino.
Di Ciu Ciu ho assaggiato una volta soltanto il Pecorino, ma da annata debole e non mi lasciò una grande impressione. Da riprovare in annata giusta.
Sotto ai dieci euro in enoteca c'è il grandissimo verdicchio di Collestefano. Regge bene invecchiamenti anche medio lunghi, oltre dieci anni.
In Esselunga di buono ogni tanto c'è il Verdicchio base di Pievalta.. -
.In Esselunga di buono ogni tanto c'è il Verdicchio base di Pievalta.
In Esselunga c e anche il verdicchio base di Bucci (almeno, c era fino a pochi mesi fa). Forse si va un po sopra i 10 euro, ma vino di livello.. -
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Pfefferer Pink Colterenzio , siamo intorno alle 10€ e vai sul sicuro.
Anche Vigna Pedale Torrevento ha un buon rapporto qualità prezzo.
Edited by Blueagles - 2/4/2024, 13:49.
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