| L'INTERVISTA ANGELO PASSERI. Presidente di “Tutti Insieme Cantù Srl” «Siamo il soggetto che “sposta” gli equilibri nei tempi ristretti che abbiamo»
«SAREMO NOI DI TIC A COMPRARE CANTÙ GLI AMERICANI? POI» (dalla Provincia)
Da domani, in forza di un atto notarile che dovrebbe essere redatto al termine della mattinata, Tutti Insieme Cantù srl diverrà la nuova proprietaria della Pallacanestro Cantù. E questo perché - sempre che Dmitry Gerasimenko nel frattempo non si inventi un’inversione a U - l’acquisizione del club (come peraltro sempre riportato nelle più recenti ricostruzioni del nostro quotidiano) avverrà in questa fase iniziale proprio da parte di Tic. Con la multinazionale americana Southern Glazer’s Wine & Spirits che entrerà in gioco soltanto in seconda battuta, rilevando la maggioranza delle quote per il tramite, probabilmente, di un paio di fondi. Ed è in quest’ottica che deve essere interpretata la precisazione fornita ieri da Ylenja Lucaselli, Global Advisor della multinazionale statunitense, laddove rileva che «non esiste alcuna trattativa in corso di Southern Glazer’s Wine & Spirits per l’acquisto della Pallacanestro Cantù. Nell’eventualità in cui si dovesse formare una cordata, SGWS valuterà solo di fronte a un quadro più chiaro la possibilità di avere un ruolo all’interno di essa. Allo stato attuale dei fatti, dunque, a quanto ci risulta l’unico percorso avviato è quello della Tic, in relazione al quale SGWS è del tutto estranea». Nulla di nuovo, dunque. Se non l’ulteriore conferma del ruolo da protagonista recitato da Tic. Relativamente al quale ci soffermiamo con il presidente della stessa Srl, Angelo Passeri.
Siamo dunque alla svolta. Premesso che ci riserveremo di parlare solo a cose fatte, posso confermare che al momento il nostro ruolo è quello principale e che facciamo da tramite con il (possibile) investitore americano. Siamo il veicolo identificato per poter far da ponte in questa operazione. Il soggetto che “sposta” gli equilibri in questi tempi ristretti che abbiamo.
Come siete riusciti a trasformarvi in così breve tempo da soggetto defilato a quello che, come sostiene lei stesso ora, “sposta gli equilibri”? Semplicemente perché siamo stati riconosciuti tali da chi ci sta aiutando e sostenendo poi ché, inutile dirlo, non abbiamo di certo la forza economica propria per poter sostenere da soli questo tipo di operazione. Siamo stati identificati come il soggetto migliore anche per una questione di immagine e di coinvolgimento del territorio.
Ma vi sentite ancora una “semplice” compagine di azionariato popolare oppure già vi identificate come il consorzio di cui si è tanto parlato? Siamo un ibrido. Nel senso che la nostra parte concreta oggi arriva ancora dall’azionariato popolare, mentre il consorzio ancora non esiste ed è meramente sulla carta. Quello che stiamo facendo quali capofila di questa operazione è già una sorta di primo passo del consorzio perché è chiaro che chi adesso ci sta sostenendo a livello di impegno formale per dar seguito all’operazione, un domani dovrà diventare un sostegno concreto all’interno del consorzio.
Perché gli americani subentrerebbero soltanto in seconda battuta? Ogni tipo di spiegazione e chiarimento al riguardo ci riserviamo di fornirlo soltanto a passaggio di proprietà perfezionato.
Intanto la proprietà la rilevate voi. Esatto.
E lei diventerebbe il proprietario in pectore, dunque. Detta così mi fa un po’ paura... Diciamo che proprietaria diverrebbe la Tutti Insieme Cantù srl.
Di cui lei è il presidente... Certo.
E in questa nuova veste si presenterà domani sera nell’assemblea convocata da Tic in Cassa Rurale. In quella sede forniremo ogni tipo di chiarimento e tutte le spiegazioni necessarie.
Quando l’operazione dovrebbe essersi già conclusa. Certo perché finché Dmitry Gerasimenko o chi per lui non mette l’inchiostro sulla carta per me non è cosa fatta.
Dichiarazione quest’ultima dalla quale pare trasparire la complessità di questa trattativa. Soprattutto quest’ultimo è stato un periodo di grande stress perché non è facile avere a che fare con lui. Oltretutto siamo una parte coinvolta a livello emotivo poiché per tutti noi la Pallacanestro Cantù è una passione, una fede, un amore e non si riesce a viverla distaccato come fosse una normale trattativa commerciale. E quando le cose non stanno andando come vorresti ti sembra che il mondo ti crolli addosso. E non si canta vittoria finché non ci saranno delle firme valide su atti notarili validi
IL PERSONAGGIO LA PARLAMENTARE INTERESSATA AL CLUB Partì dal Pd, arrivò a destra L’identikit di lady Lucaselli
41 anni, nata a Taranto il 22 aprile 1976 e residente a Roma, laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università di Modena, professione avvocato penalista, sposata con un americano (Daniel Scott Hager) la cui famiglia è a capo della Southern Glazer’s, due figli, eletta nel marzo 2018 alla Camera dei Deputati, come capolista di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale Emilia-Romagna 4, componente della quinta commissione (bilancio, tesoro e programmazione), due proposte di legge presentate come prima firmataria. Ecco la carta d’identità di Ylenja Lucaselli, global advisor per l’Europa della Southern Glazer’s Wine & Spiritis, azienda statunitense leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici che secondo stime di “Forbes” ha fatturato 16,5 miliardi di dollari nel 2016 e distribuito 60 milioni di bottiglie di vino italiano negli Usa, dando lavoro a 35mila dipendenti. L’avvocato Lucaselli - notata nella prima fila del parterre del PalaBancoDesio lo scorso gennaio in occasione della partita casalinga contro Avellino accanto al sottosegretario canturino agli Interni, Nicola Molteni - è colei che più da vicino ha seguito la trattativa per la cessione della Pallacanestro Cantù in rappresentanza della multinazionale americana. Politicamente è ora schierata all’estrema destra, eppure Lucaselli nasce a sinistra: prima di candidarsi nel 2010 con il Pd alle regionali in Puglia per sostenere la candidatura a governatore di Nichi Vendola, era stata candidata (32 preferenze, non eletta) alle elezioni provinciali di Taranto nel 2009 nella coalizione di centrosinistra. E nel 2007 era stata tra le promotrici del comitato “Democratici per Emiliano”, in appoggio al governatore del Pd della Puglia. Dopodiché, alle amministrative del 2017 ha sostenuto Mimmo Lardiello, candidato di Forza Italia a sindaco di Taranto. Agli inizi del 2018 il grande salto: candidata (pressoché blindata) di Fratelli d’Italia: capolista, infatti, nei listini proporzionali dell’Emilia Romagna, terza nel listino proporzionale di Catania e nel collegio uninominale di Modena. E con FDI, è stata particolarmente generosa poiché il contributo di gran lunga più corposo giunto al partito sovranista di Giorgia Meloni reca la firma (o meglio, l’assegno) di Ylenja Lucaselli per un importo di 90mila euro. A ciò si aggiungano i 95mila euro donati a nome del marito e i 15 mila arrivati dalla loro società italiana di logistica, la H.c. Consulting di Livorno. Per un totale di 200mila euro corrisposti dalla “famiglia”. L’intento politico di Lucaselli e del suo partito è di difendere i prodotti dell’agroindustria italiana. Un’ultima curiosità: nella dichiarazione 2018 il suo reddito complessivo ammonta a 33.168 euro, denuncia la proprietà di un fabbricato a Taranto e di una Lancia Ypsilon immatricolata nel 2004 oltre a risultare socio di minoranza di Hc Consulting Srl a Livorno e di Sdae srl (scuola di formazione professionale) a Taranto.
Edited by Frankie-38- - 17/2/2019, 08:59 |
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