Arrigoni Docet

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    Arrigoni: 'Obiettivo raggiunto e ora vogliamo Milano'

    Prima squadra a tagliare il traguardo delle semifinali play off, Cantù prepara la prossima sfida. Bruno Arrigoni, gm del club brianzolo, pensa già al futuro: ''Vorrei confermare Greer. L'Eurolega? Prima arriviamoci, poi vediamo''

    Stasera Siena proverà ad imitarla, planando su Bologna sul 2-0 ed alla ricerca della vittoria che chiude la serie dei quarti. Ma intanto in semifinale una c'è già, ed è Cantù. Le è venuta incontro il calendario che l'ha mandata in campo ieri sera per il raid decisivo a Varese, ma l'immagine è pertinente con quella di una squadra che ha il desiderio di scalare le gerarchie del campionato. Mai meglio di un quarto posto in stagione regolare negli ultimi dieci anni, ma seconda quest'anno. E mai meglio di una semifinale playoff nello stesso periodo. Ma stavolta il desiderio di arrivare in finale. L'attenzione ai minimi dettagli, quella che Siena ha insegnato a tutti, è ormai in vigore anche alla Bennet. "Come abbiamo festeggiato la vittoria? Portando i giocatori a mangiare in hotel, anziché lasciarli liberi di riempirsi di schifezze. E' una richiesta del nostro medico sociale, Giani, che abbiamo accettato: ieri faceva molto caldo a Masnago ed è importante che i ragazzi avessero l'alimentazione giusta per reintegrare tutto quello che hanno perso" spiega Bruno Arrigoni, general manager del club brianzolo. Non bastasse, recentemente eletto il migliore di tutti.
    Nei playoff si gioca tanto ed in breve tempo: più si accorciano le serie e meno rischi si corrono, è questa l'importanza del vostro 3-0 su Varese?
    "Era uno degli obiettivi. Il secondo posto ci offre il vantaggio della quinta in casa fino alla semifinale, ma a me giocare la partita del giudizio di Dio non piace per nulla. La prima è l'unica che somiglia ad un turno di campionato, poi quando entri nel vortice del giocare ogni 48 ore solo Siena ha la profondità per venirne fuori senza danni".
    Perfetti in gara1, sofferenti nella seconda, solidi e cinici ieri: è l'immagine della serie?
    "Una partita la vinci anche di voglia, ma qui bisogna sempre parlare di serie. E questa era insidiosa. Giustamente Recalcati ha ricordato la brutta situazione nella quale Varese si trovava in gennaio (a +4 dall'ultimo posto, con 8 sconfitte nelle ultime 9 gare giocate). Ha avuto il coraggio di tagliare un americano che la sera prima ci aveva massacrato (Jobey Thomas), allungato la squadra inserendo nel tempo tre giocatori europei (Serapinas, Stipcevic e Talts), ha trovato equilibrio, aggiunto novità tattiche come Kangur da ala piccola. E si è guadagnata i playoff. Per questo noi siamo stati bravi".
    Chi ha portato Mike Green... dall'esorcista?
    "Spiego l'origine della battuta con Trinchieri. Nel primo quarto di gara1 Green è stato perfetto. In gara2 si è spento e quando càpita lui si angoscia. Ci aspettavamo che da un momento all'altro iniziasse a girare la testa e vomitasse... E allora ci siamo detti "qui ci vuole un esorcista...". Ieri è stato solido, presente a rimbalzo, ha fatto giocare la squadra, si è preso due volte il post basso contro Stipcevic, Mike non è alto e per farlo serve coraggio ed energia. E da lì abbiamo capito che era tornato in se stesso...".
    Un altro segno di maturità: la partita, brutta, di Mazzarino non vi ha scomposto. Poi uno dei canestri decisivi l'ha messo lui nel finale, quando Varese era tornata ad un solo punto.
    "Sappiamo cosa c'è dietro il giocatore, la sua grande professionalità, la vita impeccabile. E' il nostro Zanetti, o Cambiasso. E lo dico da interista parlando di un milanista... In attacco lo braccano, in difesa lo metti sulle ali piccole tutte più alte di lui e non fa una piega. Ed il tiro giusto, in una serata storta, l'ha messo".
    L'uomo del giorno è però Marko Scekic. Lo preferite ad Ortner ed il serbo gioca una partita senza errori: 6/6 al tiro, 15 punti in 21 minuti. L'ennesima pesca miracolosa dal sottobosco europeo.
    "Scekic ha risposto molto bene sul piano della produzione di punti. E' un giocatore che, quando esce Leunen, ci consente di marcare le ali forti senza dover diventare più piccoli come quando utilizziamo Micov. Non è un grande atleta, ma nuove bene i piedi. Ortner invece è un atleta esplosivo, di fatto un centro piccolo che stoppa. L'altro è più sornione e non stacca la spina quando torna in panchina. Deciderà Trinchieri come andare avanti, con l'uno o l'altro".
    Sceglierà bene, se è stato di nuovo eletto allenatore dell'anno. Lei ci si confronta quotidianamente, quali sono stati stavolta oi suoi meriti?
    "Trinchieri è un bravo allenatore che ha un dote: mangia la faccia ai giocatori un minuto sì e quello dopo pure, poi però lo vedi che non lascia lì le parole ma vuole insegnare loro l'arte del miglioramento, che non è solo tecnico. Per questo con i giocatori il rapporto è forte, al di là delle sfuriate che tutti vedono. Sa tirarsi dietro il gruppo, facendo capire che non sbraita per vessarli, ma per una crescita del gruppo. Che ha bisogno della crescita dei singoli".
    Lei invece cosa ha fatto per meritarsi il suo premio di miglior manager della stagione?
    "Cerco di rendermi utile alla mia società, facendo contenti i padroni e l'allenatore con cui collaboro".
    Lo era stato anche l'anno scorso, ma poi in estate non s'è dannato l'anima per cercare pezzi nuovi.
    "I rinnovi ti creano lo zoccolo duro, ma poi succede che i posti liberi restano pochi, hai pochissimo margine di manovra e non puoi sbagliare. Le conferme ti danno certezze ma mettono anche paletti. Per un manager è più facile avere la tabula rasa. Per un allenatore certamente no".
    Avete già confermato Micov, Leunen e Markoishvili. Si può dire che sono tutti pezzi che verrebbero buoni anche in caso di qualificazione per l'Eurolega?
    "Intanto ci dobbiamo arrivare. Ma è un bel tavolo di discussione. Tecnicamente il nostro gioco è strutturato per abbassare il numero degli errori, che è il segno distintivo di chi gioca l'Eurolega. Fisicamente non abbiamo chili e centimetri per reggere quel livello. Ed economicamente quel tipo di giocatori non potremo averli. Oggi dico che le nostre estensioni sono più funzionali per confermare la nostra competitività in campionato. Poi vedremo quale sarà il budget, se sarà Eurolega o Eurocup. In coppa il vantaggio è che non ti obbliga a turnover con gli stranieri".
    Su chi punta, dei tre, per futuro, già molto soddisfacente l'oggi?
    "Markoishvili per talento, tecnica, tiro, desiderio è il nostro giocatore più forte. E' incredibile la sua capacità di accettare gli errori dei suoi compagni. Ma non coriaceo abbastanza per accettare i propri. E si autoflagella".
    Il giocatore che vorrebbe portare a Cantù per l'anno prossimo?
    "Di base uno in più da rotazione. Se fosse un italiano ancora meglio"
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    Al solito, a questo punto della stagione tra i confermati non c'è il playmaker. Tempo fa ci disse: "Lo cambiamo tutti gli anni perché pensiamo di trovar meglio. Poi dopo un mese si rimpiange quello che è andato via".
    Con questo Green a che punto siamo?
    "Mike è una persona straordinaria, un atleta formidabile, fisicamente solido. Non è un giocatore accattivante, ma un play che prende rimbalzi e duro in difesa. Rinunciare a lui per uno che fa 20 punti? Ci devo pensare molto bene. Poi è anche vero che se ti blindi in tutti i ruoli dove puoi migliorare? Ho già detto dell'italiano in più, poi vedo che chi è partito con uno straniero in meno ha finito cambiando per averne uno in più. Ed i passaporti farlocchi aumenteranno ancora".

    Chi si aspetta di trovare in semifinale?
    "Penso che a questo punto passerà Milano. E' più forte ed ha due occasioni a disposizione per vincerne una. Se poi dovesse passare Sassari, prepareremo la sfida con loro. L'esserci già qualificati ci offre più tempi di loro, per farlo".
    Cantù è di nuovo tra le prime quattro: quali sono i meriti in più rispetto all'anno scorso?
    "Da quando siamo diventati secondi battendo Milano, in gennaio, non abbiamo più lasciato quel posto. Sapendo che oltre non potevamo andare, ma solo indietro. A me piace il ciclismo e sembravamo quelli che nella Milano-Sanremo scappano sul Poggio e poi contano di arrivare soli al traguardo. Ma quando vai in fuga ti becchi tutto il vento e nessuno ti dà il cambio. Sei vicino al traguardo ma dietro c'è il gruppo che lavora per i velocisti e rischi che ti riprendono".
    Davanti, veramente, c'è Siena.
    "Chiaro, mentre noi facevamo la volata Siena era arrivata da un quarto d'ora, baciato la miss e già sotto la doccia".
    Arrigoni, lei il canestro che si muove a Cantù lo ha visto sul serio o solo in sogno?
    "Sabato sera c'era un arbitro che, durante i liberi, guardava solo quello. La vicenda risale ad una protesta di Bodiroga. Oggi attorno al traliccio c'è una protezione che lo isola dalla curva. E' vero che un capo degli ultras ci si appoggia, ma ormai è un professionista e lo fa senza farlo muovere. Sa che verrebbe impallinato, da noi compresi. E con l'occasione vorrei anche sfatare un altro mito, se posso".
    Ci dica.
    "Non è vero neanche che i canturini mangiano i bambini e che per questo non abbiamo un importante settore giovanile"


     
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  2. CuoreCanturino
     
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    Sono incantato dalle parole di Bruno.... davvero un grande.... image
     
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    Grande Bruno come sempre...un artista dell'intervista! :D
     
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    Il Bruno, un mito...lui è il mago del basket canturino. Che dire dell'intervista, si capisce bene che lui ne sa sempre una più del diavolo. Tutti provano a imitarlo ma lui è sempre un passo avanti. Ha annunciato che tra due anni si ritirerà dalla professione e per noi sarà una perdita enorme. Mi chiedo se la società non abbia pensato di affiancargli un discepolo per apprendere i trucchi del mestiere.

    In conclusione: Bruno Arrigoni già oggi è la storia del basket e lui e Mazzarino sono i monumenti viventi della Pallacanestro Cantù degli anni duemila. Due grandi da imitare. Spero che la città di Cantù in futuro gli renda i dovuti onori e riconoscimenti.
     
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  5. James Watson
     
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    Grande Bruno! Bellissima anche la conclusione :)
     
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  6. albe_
     
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    La protesta di Bodiroga di cui parla Bruno fu, se non erro, in quella storica Cantù-Roma in cui andammo al supplementare con canestro di Barrett e poi vincemmo con tripla di Mazza.
     
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    che partita assurda!!
    me la ricordo benissimo...
     
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  8. ..Niko..
     
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    CITAZIONE (albe_ @ 24/5/2011, 13:38) 
    La protesta di Bodiroga di cui parla Bruno fu, se non erro, in quella storica Cantù-Roma in cui andammo al supplementare con canestro di Barrett e poi vincemmo con tripla di Mazza.

    si...Brunamonti a protestare e il presidente Corrado che gli faceva segno con il dito di ritornarsene dalla sua parte...partita allucinante..
     
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    CITAZIONE (xchrispit @ 24/5/2011, 16:24) 
    che partita assurda!!
    me la ricordo benissimo...

    Io addirittura entrai all'ultimo minuto dei regolamentari (gratis) perché dovevo recuperare mia madre... che partita! :D
     
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  10. Biancoblu74
     
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    E cosa dire di chi, tornato a casa a qualche secondo dalla fine convinto di aver perso, s'attacca a Sky per vedere quei minuti da brivido?

    Resto della mia idea, se metti il tiro per arrivare ai supplementari, ti conviene vincerla... Altrimenti è tempo sprecato, tanto valeva perderla prima...

    Zalut!
     
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    oggi Bruno era ospite di Palla a spicchi a Radio 24
    potete riascoltare qui il programma
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/player/...po-di-sport.mp3
     
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    CITAZIONE (lifestile @ 23/3/2012, 17:22) 
    oggi Bruno era ospite di Palla a spicchi a Radio 24
    potete riascoltare qui il programma
    www.radio24.ilsole24ore.com/player/...po-di-sport.mp3

    - ...usciva Moshe Dayan con la benda sull'occhio!
    - ...mangio bene e si vede!
    - ...non sono capace di sbucciar la mela e faccio fatica ad accendere il gas!

    Bruno esilarante come sempre! :lol:
     
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    Riflettendo sulle parole del Bruno in occasione del raduno, mi viene da pensare che Cantù senza di lui non sarebbe dov'è. Personalmente l'anno scorso l'ho criricato aspramente per scelte tecniche che alla fine si sono rivelate troppo azzardate. Ma come lui stesso dice nello stralcio d'intervista che riporto quì sotto, se vuoi provare a giocartela con le grandi devi "saper inventare" e lui sono anni che usa moolto bene l'inventiva. Certo così facendo il confine fra le scelte geniali e gli errori clamorosi è davvero sottile. Operando in questo modo il margine d'errore è davvero esiguo, quindi se ti va bene ti ritrovi per le mani un campione, ma se va male son dolori.
    Difficile operare in questo modo e solo un grande come Arrigoni può farlo, accettando il rischio. Detto questo anche quest'anno il Bruno ha dovuto scegliere giocatori in ruoli chiave sui quali scommettere e noi non possiam far altro che confidare nelle sue capacità.
    La mia sensazione è che comunque sul taccuino del Bruno ci sia un ventaglio di giocatori che tutti gli altri direttori sportivi si "scordano" d'avere, ma sopratutto quello che gli altri direttori sportivi si possono solo sognare è la conoscenza approfondita che il Bruno ha di tutti questi giocatori.
    Forza Bruno e forza Cantù

    ecco l'intervista:

    "... a parte le grandi squadre come Maccabi, Cska, le Turche, Milano, le Spagnole che in pratica fanno un mercato a sé rubandosi i giocatori fra di loro come capita per esempio a Langford che ogni hanno gira una squadra diversa, chi è fuori da questo giro del fumo come noi si deve inventare qualcosa di diverso per restare in scia ai team di prima fascia. Noi vogliamo inventarci qualcosa con giocatori dotati di buona tecnica ma anche atletici e che hanno qualcosa per diventare personaggi importanti..."
     
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    Dalla Provincia di Como:

    Arrigoni se ne va?
    «Non mi risulta»

    CANTÙ
    È da qualche giorno che radio mercato diffonde spesso e volentieri, a più riprese, una voce ben precisa riguardo Bruno Arrigoni. Indiscrezione che dice più o meno così: dalla prossima stagione l’attuale direttore sportivo della Pallacanestro Cantù ricoprirà un incarico direttivo (amministratore delegato?) non più in Brianza - dove peraltro avrebbe un altro anno di contratto - bensì alla Virtus Bologna. A volere, fortemente, il Brunetto nell’ex "basket city" sarebbe il patron del club bianconero, Claudio Sabatini. Tenuto conto che, volendo dar retta ad altre indiscrezioni, a fine stagione il rapporto tra la società brianzola e il manager milanese è destinato a interrompersi, ecco che si anche presto a fare due più due. E dunque... «Con Sabatini parlo spessissimo - ammette Arrigoni -, diciamo tre volte alla settimana. Ma c’è stato un periodo in cui ci sentivamo anche un paio di volte al giorno, se è per questo. E lui me l’ha in diverse occasioni buttata lì la battuta del tipo "con il Frecciarossa, ora Milano-Bologna sono 55 minuti, meno di quanto impieghi per raggiungere Cantù o andare a Varese...". Un po’ per ridere e un po’ per simpatia, ho comunque piacere che ci sia qualcuno che abbia una buona opinione della mia persona. Ma nello specifico, l’anticipazione di un mio approdo a Bologna è ora solo un cazzeggio». «Del resto, ci sono tanti di quei problemi da risolvere qui che pensare ad altro sarebbe uno sforzo ulteriore - spiega Arrigoni -. Siamo alle prese con una squadra che è come se viaggiasse con il carburatore sporco e che ancora stiamo cercando di sistemare. Quanto al sottoscritto, vero che ho ancora un anno di contratto ma il mio desiderio è quello di restare qui
    anche più a lungo. Ciò per dire a quanto tenga a continuare la mia esperienza professionale in questo club». «Di tutto ciò, comunque, se ne riparlerà a fine stagione,
    com’è giusto che sia - conclude Arrigoni -. Quando ci si siederà attorno a un tavolo e si trarranno le conclusioni». ■ F. Cav.
     
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    CITAZIONE (tatao02 @ 23/4/2013, 08:25) 
    vero che ho ancora un anno di contratto ma il mio desiderio è quello di restare qui
    anche più a lungo. Ciò per dire a quanto tenga a continuare la mia esperienza professionale in questo club». «Di tutto ciò, comunque, se ne riparlerà a fine stagione,

    Ma non dicesti che eri stanco e che saresti andato in pensione questa estate? Va beh, speriamo che riuscirai a inventarti qualcosa per pulire questa benzina..
     
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