Openjobmetis Varese - Acqua Vitasnella Cantù

15° giornata and. 79-66

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    domenica 3 gennaio 2016
    “Openjobmetis Varese – Cimberio Cantù” (basket A1);

    L’incontro di Basket “Openjobmetis Varese – Cimberio Cantù”, connotato da alti profili di rischio, è rinviato alle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ai fini dell’individuazione di misure di rigore.
    Roma, 23 dicembre 2015
    www.osservatoriosport.interno.gov.i...rvatorio_47.pdf

    In vista della partita Openjobmetis Varese-Acqua Vitasnella Cantù in programma domenica 3 gennaio 2016 alle ore 18.15 al PalaWhirlpool, la Questura di Varese per motivi di ordine pubblico ha disposto il divieto di vendita di biglietti ai residenti nella Provincia di Como.
    www.pallacanestrovarese.it/varese-c...vincia-di-como/

    La partita di ritorno della scorsa stagione ( dal min.0.40), per non dire alla fine quando i pseudo tifosi di Varese, all' uscita dei pulman dal parcheggio del Pianella hanno aperto le porte e si sono scontrati con le forze dell' ordine.
    Video

    Sono sempre sul pezzo all' Osservatorio: Cimberio Cantù......... :angry: :sick:
    Ma vaffanculo

    Edited by tatao02 - 29/12/2015, 14:01
     
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    Ricordo, interesse degli arditi per la partita, zero.
    Disagio psico-sociale dei neo/post/pseudo fascisti evidente.
     
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  3. Bootsy22
     
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    Due considerazioni alla luce delle ultime indiscrezioni (ammesso che siano vere!):
    1) come stiamo "preparando" derby...? Tipo: se sbagli finisci in Siberia!;
    2) che buona impressione ha avuto Baza dopo una settimana di allenamenti del gruppo precedentemente costruito...!
     
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    Il celebre“cata su” fu coniato dai tifosi di Casbeno
    ( dalla Prealpina )

    La rivalità tra Varese e Cantù, in campo e sugli spalti, si perde un po’ nella notte dei tempi. Una rivalità che ha visto le due squadre battersi sul campo per contendersi obiettivi di prestigio (basti ricordare la finale di Coppa delle Coppe del 1980 vinta a Milano dall’Emerson di Dodo Rusconi contro la Gabetti di Valerio Bianchini) e, purtroppo, anche scontri fra sedicenti tifosi da affidare alla cronaca. Proprio da rivolgere all’indirizzo dei canturini venne coniato alla Casa dello Sport di via XXV Aprile (siamo ancora negli anni Cinquanta) il celebre “cata su”, inno di vittoria della tifoseria varesina, una sorta di ulteriore umiliazione da infliggere agli sconfitti, oltre a quella subìta sul campo, ben in grado di comprenderla anche sul piano lessicale. Lo ricorda Mario Lodi, storico direttore della Prealpina, in un capitolo del libro “50 anni con voi” che Augusto Ossola curò nel 1995 per festeggiare il mezzo secolo di vita della Pallacanestro Varese: a coniarlo fu un gruppo di sportivi di Casbeno. E sempre Lodi ricorda anche uno scherzoso appellativo rivolto dai varesini ai supporter canturini, “suscia cola”, evidentemente in riferimento all’attività del mobiliere così diffusa in Brianza.

    Le prime sfide tra Varese e Cantù risalgono al 1954, anno della prima partecipazione dei brianzoli al campionato di serie A, e sin da allora la rivalità è stata acerrima. «Anche se - ricorda Augusto Ossola, 95 anni splendidamente portati, vera memoria storica della pallacanestro varesina - tutto rimase a lungo in un ambito di correttezza, a parte qualche giovanile e isolata scazzottata. Una rivalità dettata soprattutto dalla vicinanza geografica e dalle affinità tra i due club, a cominciare dal fatto che entrambi erano espressione di città di provincia in cui il basket era fortemente radicato». Tra le due società ci fu sempre grande rispetto, i giocatori delle due squadre erano legati da amicizia, al punto che (lo ricorda ancora Augusto Ossola) Lino Cappelletti, giocatore storico di Cantù non meno di Marzorati, Recalcati e Della Fiori, vestì la maglia dell’Ignis in un torneo precampionato disputato a Lubiana dai gialloblù nella seconda metà degli anni Cinquanta.

    Altri tempi, altre norme, si dirà, ma l’episodio rende bene il clima disteso che si viveva a quei tempi. «Anche con l’Olimpia Milano c’erano buoni rapporti - dice ancora Ossola - come testimoniavano i passaggi dalla metropoli a Varese di Forastieri, Romanutti e Padovan, ma l’atmosfera venne guastata nel 1961 dal “caso Vianello”, quando Milano “rubò” il giocatore a Varese». Un fatto che inasprì pure i rapporti tra le due tifoserie, sino a quel momento abbastanza cordiali. «Sugli spalti non si arrivava neppure all’insulto - ricorda Ossola - perchè i tifosi milanesi ci chiamavano “provinciali” e noi replicavamo definendoli “inquinati”». Appellativo, ahinoi, più che mai d’attualità... Per tornare ai rapporti tra Varese e Cantù, vale la pena ricordare quanti passaggi di giocatori si siano registrati negli anni tra i due club, a cominciare da quello di Sergio Marelli che nel 1955 preferì emigrare per un anno in Brianza, per continuare con quelli di atleti simbolo, fortemente connotati per la loro milizia canturina, come Giorgio Cattini, Ciccio Della Fiori e Renzo Tombolato, per non dire di Carlo Recalcati, allenatore della Stella varesina (e senza la pretesa di ricordarli tutti). Il rammarico, oggi, sta nel fatto che ormai da anni lo spirito di forte, sana e giusta rivalità sportiva tra queste storiche realtà del basket sia diventato per una frangia del tifo ultrà motivo per scatenare disordini. Chissà che la decisione di vietare le trasferte ai tifosi (nulla di grave, le partite possono essere comunque seguite in diretta in mille modi) non possa allora diventare motivo di utile riflessione...
     
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    longone al segrino

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    Vietare una trasferta lo trovo ridicolo e offensivo per l'intelligenza di una tifoseria,qualunque essa sia.
    Chi di dovere sa ben prima chi è dove sono le mele marcie
    ....questa é l'Italia.
     
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    Divieto della questura
    ( dalla Provincia di Varese )

    Niente tifosi canturini
    Questo non sarà un vero derby

    L’ha scritto bene un tifoso biancorosso su Facebook, uno di quei supporter che sa cosa voglia dire mangiarsi chilometri su chilometri per sostenere la propria squadra, anche quando il companatico è fatto di mille delusioni: «Già rischiava di essere una m… di partita. Adesso l’hanno affossata totalmente… Senza te, che gusto c’è?».
    Varese-Cantù, il derby dei derby in programma domenica alle 18.15, si giocherà senza tifosi ospiti. Lo ha deciso la Questura della Città Giardino, vietando la vendita dei tagliandi necessari ad assistere al match a tutti i residenti nella provincia di Como.

    Niente cori, niente sfottò, niente atmosfera: la gabbia di sicurezza del Palawhirlpool resterà inesorabilmente vuota. Viene da sorridere: cos’è stata costruita a fare visto che spesso è considerata inservibile in occasione dell’unico “scontro” portatore di vera rivalità? Un derby senza i tifosi non è un derby. E della presenza canturina ne avrebbe beneficiato tutto il popolo biancorosso, vittima di una stagione senza gioie e alla ricerca di pathos che riaccenda l’amore.
     
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  7. Claudiocor1
     
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    ormai non è più un derby, cioè .. se non ci sono tifosi avversari è solo una noia ..
     
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  8. Michael Curry
     
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    La cosa più grave e già scritta secondo me è che la vieteranno anche a loro al ritorno....
     
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    CITAZIONE (Michael Curry @ 30/12/2015, 13:29) 
    La cosa più grave e già scritta secondo me è che la vieteranno anche a loro al ritorno....

    Che però avrebbe già più senso, visto quello che han combinato lo scorso anno all'ingresso.
     
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    CITAZIONE (Earl Manigault @ 30/12/2015, 13:52) 
    CITAZIONE (Michael Curry @ 30/12/2015, 13:29) 
    La cosa più grave e già scritta secondo me è che la vieteranno anche a loro al ritorno....

    Che però avrebbe già più senso, visto quello che han combinato lo scorso anno all'ingresso.

    Già, oltre alla differente conformazione dei 2 impianti.
     
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    TUTTI AL PIANELLA! - FATE GIRARE...E PARTECIPATE!!!

    Gli Eagles Cantu' invitano tutti i tifosi canturini domenica 3 gennaio alle 11 al Pianella per salutare la squadra in partenza per la trasferta a Varese. Causa divieto noi non ci saremo, ma cogliamo l'occasione per ribadire che non possiamo nella maniera più assoluta garantire la mancanza di sostenitori della nostra squadra nell'impianto di Masnago.
    www.facebook.com/Tifosicanturini/p...?type=3&theater
     
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  12. Claudiocor1
     
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    Tra l'altro in questi caso il divieto su base provinciale e' ridicolo (anche la costituzionalità andrebbe approfondita).
    Mio padre tifa da sempre Varese, così come mio cognato (tutti e due residenti in Provincia di Como).
    Senza parlare di tutti i comuni di confine dove due abbonati che abitano a 10 metri di distanza l'uno dall'altro si potrebbero trovare nella situazione di avere uno trasferta vietata, l'altro no.
     
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    CITAZIONE (Claudiocor1 @ 31/12/2015, 01:17) 
    Tra l'altro in questi caso il divieto su base provinciale e' ridicolo (anche la costituzionalità andrebbe approfondita).
    Mio padre tifa da sempre Varese, così come mio cognato (tutti e due residenti in Provincia di Como).
    Senza parlare di tutti i comuni di confine dove due abbonati che abitano a 10 metri di distanza l'uno dall'altro si potrebbero trovare nella situazione di avere uno trasferta vietata, l'altro no.

    Il divieto è per l'acquisto di biglietti ai residenti in provincia di Como, se uno è abbonato non ha alcun problema....
     
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    Tyson Wheeler

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    Il divieto per tutti i residenti di una provincia non è altro che un'ammissione di totale incapacità da parte dello stato. Uno Stato che si rispetti protegge i diritti dei propri cittadini, i quali lo finanziano pagando le tasse; uno Stato con la esse maiuscola punisce in modo adeguato chi eventualmente si è reso protagonista di atti violenti contro altri cittadini o contro la polizia, con la detenzione ed il successivo divieto di frequentare stadi e palazzetti. Come in tante altre cose i nostri burocrati non devono essere bravi e preparati, su questo ci abbiamo messo una pietra sopra: basta copiare. Copiare da altri paesi dove le cose funzionano. Vedi l'Inghilterra come ha risolto il problema hooligans, rispetto ai quali i nostri sono violenti da operetta.
     
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  15. Bootsy22
     
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    CITAZIONE (Flambers @ 31/12/2015, 07:40) 
    Il divieto per tutti i residenti di una provincia non è altro che un'ammissione di totale incapacità da parte dello stato. Uno Stato che si rispetti protegge i diritti dei propri cittadini, i quali lo finanziano pagando le tasse; uno Stato con la esse maiuscola punisce in modo adeguato chi eventualmente si è reso protagonista di atti violenti contro altri cittadini o contro la polizia, con la detenzione ed il successivo divieto di frequentare stadi e palazzetti. Come in tante altre cose i nostri burocrati non devono essere bravi e preparati, su questo ci abbiamo messo una pietra sopra: basta copiare. Copiare da altri paesi dove le cose funzionano. Vedi l'Inghilterra come ha risolto il problema hooligans, rispetto ai quali i nostri sono violenti da operetta.

    Il divieto d'accesso sulla residenza è un provvedimento di un'ignoranza disarmante... Io ad esempio che sono nato a Carate B.za e abito a Seregno potrei essere il più becero e provocatore dei fan di Cantù (10 km di distanza o poco più...) e poter entrare tranquillamente a Masnago! Ci vogliono provvedimenti ad personam e non dei generici pagliativi che non risolvono nulla. Ma vuoi mettere che sbattimento far andare in caserma a firmare qualche decina di persone... meglio ledere i diritti di qualche decina di migliaia di cittadini civili!!!!
     
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252 replies since 29/12/2015, 13:29   12961 views
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