Openjobmetis Varese - Acqua Vitasnella Cantù

15° giornata and. 79-66

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    Derby negato ai tifosi
    «Non capiamo perché
    C’è delusione e rabbia»
    ( dalla Provincia )

    «Siamo stati colti in contropiede perché francamente nessuno si aspettava vietassero la trasferta. Del resto, ultimamente non era successo nulla di così rilevante tra le tifoserie per pensare che si potesse giungere a questa decisione. Non c’era il timore, insomma, di essere costretti a restare a casa. Ed è forse proprio per questo motivo che è montata la rabbia tra noi della curva. Sì, siamo arrabbiati e delusi e, per quanto possa valere, vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto». Antonio Morabito, in arte “Juary”, è da anni il leader riconosciuto degli Eagles e si fa dunque anche portavoce del gruppo organizzato per eccellenza del tifo canturino.

    «E la gabbia, allora?»
    «Come direttivo rispettiamo la decisione della Questura di Varese ma certo non la condividiamo - sostiene -. Tra l’altro, al palazzetto di Masnago c’è un’apposita “gabbia” per gli ospiti e allora perché non utilizzarla? Tra l’altro, anche organizzativamente subiamo un danno perché abbiamo già dato la caparra per il noleggio di quattro pullman. E c’è gente, tra noi, che non ha prenotato in qualche luogo di vacanza proprio perché non voleva assolutamente perdersi il derby dal vivo».
    La vendita dei biglietti per la sfida di domenica alle 18.15 è vietata ai residenti in provincia di Como. «Molti nostri aderenti, e più in generale tanti sostenitori canturini, non abitano in provincia - sottolinea Morabito -. E so per certo che sono diversi quelli che intendono essere comunque domenica al PalaWhirlpool. Io posso solo sconsigliarli, ma di più non posso fare...Insomma, causa divieto noi non ci saremo, ma cogliamo l’occasione per ribadire che non possiamo nella maniera più assoluta garantire la mancanza di sostenitori della nostra squadra nell’impianto di Masnago».

    «Il bunker»
    Si accennava alla “gabbia”, ma com’è stare lì dentro? «Lasciamo perdere l’aspetto morale e psicologico perché potremmo riempire un libro - risponde - limitandoci al solo risvolto del tifo. Ebbene, hai la sensazione che pur gridando e cantando a squarcia gola nessuno riesca a a sentirti. In pratica, è come se venisse annullata l’essenza stesso del tifo. E del tifoso. Sensazione davvero triste, insomma. E affatto piacevole. Ma, ribadisco, se l’hanno adottata, almeno la usino. Quella di Varese, inoltre, è un autentico bunker alla quale accedi direttamente dal pullman, con la scorta delle forze dell’ordine e le loro telecamere a riprendere tutto».
    «Come Eagles - chiosa Morabito - invitiamo anche con il passa parola tutti i tifosi canturini domenica alle 11 al Pianella per salutare la squadra in partenza per la trasferta a Varese».
     
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    Varese-Cantù, mondi opposti
    ( dalla Gazza )

    Il consorzio varesino contro il ciclone Gerasimenko. Domenica sfida chiave a Masnago

    Dirimpettaie o quasi, ma mai così lontane nel modo di concepire pallacanestro, Varese e Cantù si incroceranno domenica a Masnago in un derby che scotta. I primi avvinghiati da una profonda depressione, deflagrata nelle sofferte pieghe di una perigliosa rifondazione che nemmeno Moretti, rampante coach di ultima generazione, al momento riesce ad imbastire. Gli ospiti invece esaltati dal miraggio della Coppa Italia e dai barlumi di grandeur del nuovo corso. Si scontrano infatti due filosofie gestionali opposte: quella del consorzio varesino, ovvero il tutti per uno, e quello dell’uomo forte canturino, cioè l’uno che vale per tutti. Il fosso, in classifica, è di due soli punti. Nell’umore è ben più ampio.

    VARESE Indicato dal Consorzio Varese nel Cuore e nominato presidente del club nel luglio 2014, la scorsa estate Stefano Coppa ha azzerato tutto ripartendo con Paolo Moretti in panchina, Bruno Arrigoni come g.m., e un progetto pluriennale che stenta a decollare: «Il momento è difficile — dice il numero uno biancorosso —. Siamo sotto le aspettative e i motivi sono molteplici. Ne cito essenzialmente due: innanzitutto il problema degli infortuni che ci ha tormentato per tutto il girone di andata. Alla prima giornata si sono infermati i due esterni, Wayns e Galloway, accusando problemi non banali ma nemmeno gravissimi che ci hanno tenuto nel limbo. E alla fine i due sono rimasti fuori 5-7 settimane a testa. Poi riconosco errori nella costruzione di una squadra che si è dimostrata troppo individualista, creando problemi di gestione a Moretti che è un allenatore di sistema.
    GRUPPO In queste condizioni non è stato semplice costruire un gruppo. Quando abbiamo esaltato il collettivo abbiamo prodotto prestazioni più che decorose, quando invece ognuno ha cominciato ad andare per la propria strada sono emersi i limiti di un gruppo che non ha abbastanza talento per giocare in questo modo». I correttivi hanno semplicemente alleviato il dolore ma non curato la patologia: «Ukic, per esempio, ha portato benefici immediati — continua Coppa —, poi però la sua volontà di non rimanere ha destabilizzato il gruppo. Adesso abbiamo un ultimo tesseramento e va ponderato. Arriverà per la sosta dell’All Star Game. Alla squadra non dico nulla perché il derby con Cantù non ha bisogno di motivazioni: mai come quest’anno è una sfida chiave per la stagione. Alla piazza dico invece di avere pazienza. Il progetto è all’inizio. L’idea, e noi pensiamo che sia valida, è quella di costruire una squadra giovane, con contratti pluriennali e più italiana possibile. Trento e Reggio Emilia sono i nostri modelli». E di certi stranieri che Valerio Bianchini ha definito «turisti per caso e narcisisti del proprio tabellino», anche il presidente Coppa pare averne abbastanza: «Sposo in toto quello che ha detto Valerio».

    CANTÙ Di stanza a Lugano, col figlio 13enne parcheggiato nelle giovanili canturine, Dmitry Gerasimenko, magnate russo dell’acciaio, è scivolato sulla piazza come la palla di neve che diventa valanga. Corteggiato da Andrea Mauri di «Tutti insieme Cantù», ha dapprima messo piede al Pianella, poi ha pensato di ristrutturarlo e infine si è comprato il club, stravolgendolo nel giro di qualche settimana, col piglio dell’oligarca. Che il g.m. Daniele Della Fiori, ormai suo braccio destro, decodifica sociologicamente: «È un decisionista, non c’è dubbio. La sua mentalità stride con la nostra, molto burocratica e paludata. Quando si è insediato ero un po’ preoccupato. Poi la città ha cominciato a comprendere il suo modo di fare dettato semplicemente differenze culturali e non da chissà cosa. Il proprietario è rimasto colpito dal calore della piazza e i tifosi cominciano ad apprezzare la sua passione per il basket e per il club. A lui non piace l’idea di aspettare, il concetto dell’anno di transizione, così ha dato un nuovo obiettivo alla società, ovvero i playoff, fornendo le risorse economiche necessarie, sebbene sia uno a cui non piace buttare via i soldi». Ecco dunque Johnson e Hodge: «Gerasimenko stava muovendo giocatori dal Krasny — prosegue Della Fiori —, sarebbe stato sciocco non approfittarne. Nelle operazioni di mercato c’è anche la sua mano non per vezzo o invadenza, ma perché conosce i giocatori. Hodge? Abbiamo fatto l’offerta giusta. Il problema nasce quando devi trovare giocatori forti con pochissima disponibilità economica». Ambizione, passione e modi spicci. Come l’avvicendamento Corbani-Bazarevich: «Dispiace e tanto per Fabio — continua Della Fiori —, ma per il progetto che ha in mente, il proprietario si è voluto affidare ad un allenatore di prima fascia. Penso rientri nelle prerogative di chi mette i soldi». Mondi diversi dunque. Ma è pur sempre derby.
     
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    Antonio? :P
     
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  4. Michael Curry
     
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    CITAZIONE (Underdog20 @ 30/12/2015, 14:36) 
    CITAZIONE (Earl Manigault @ 30/12/2015, 13:52) 
    Che però avrebbe già più senso, visto quello che han combinato lo scorso anno all'ingresso.

    Già, oltre alla differente conformazione dei 2 impianti.

    Su questo siamo d'accordo
     
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  5. thedream2
     
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    Io direi di augurare un buon anno anche ai tifosi di Varese. Buon anno MERDE
     
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  6. Claudiocor1
     
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    CITAZIONE (richman @ 31/12/2015, 07:30) 
    CITAZIONE (Claudiocor1 @ 31/12/2015, 01:17) 
    Tra l'altro in questi caso il divieto su base provinciale e' ridicolo (anche la costituzionalità andrebbe approfondita).
    Mio padre tifa da sempre Varese, così come mio cognato (tutti e due residenti in Provincia di Como).
    Senza parlare di tutti i comuni di confine dove due abbonati che abitano a 10 metri di distanza l'uno dall'altro si potrebbero trovare nella situazione di avere uno trasferta vietata, l'altro no.

    Il divieto è per l'acquisto di biglietti ai residenti in provincia di Como, se uno è abbonato non ha alcun problema....

    parlavo di abbonanti a Cantù, quindi soggetti ugualmente potenzialmente pericolosi, almeno secondo l'osservatorio .. a meno che abitare da un lato o dall'altro della strada non renda i due soggetti diversamente pericolosi l'uno dall'altro

    CITAZIONE (Flambers @ 31/12/2015, 07:40) 
    Copiare da altri paesi dove le cose funzionano. Vedi l'Inghilterra come ha risolto il problema hooligans, rispetto ai quali i nostri sono violenti da operetta.

    In Inghilterra continuano a darsele di santa ragione, però nei pub fuori dallo stadio, non dentro ..
     
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  7. G.Man81
     
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    É un provvedimento lesivo della libertá personale! Possibile che non si possa fare ricorso al Tar?
    Non c'é qualche avvocato che legge il forum? Mettiamo un euro a testa e andiamoci in fondo!
     
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  8. Barlablu
     
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    Non c'è qualche avvocato??? Almeno il 50% degli utenti....
     
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    Per questioni di sicurezza lo stato può emanare restrizioni a piacimento
     
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    CITAZIONE (Claudiocor1 @ 31/12/2015, 17:17) 
    In Inghilterra continuano a darsele di santa ragione, però nei pub fuori dallo stadio, non dentro ..

    Questo è assolutamente falso. Ho assistito a svariate partite in uk Manchester e Londra e ormai i disordini allo stadio e nei dintorni sono un ricordo lontano. Basta la presenza di poliziotti a cavallo di shetland di due metri e soprattutto i quindici mesi di carcere e l'interdizione a vita dagli eventi sportivi per chi fa cazzate. Se poi due tifoserie si danno appuntamento in un pub fuori mano o in un bosco per riempirsi di mazzate è un problema loro, se li beccano sono trattati da delinquenti comuni, l'importante è che la stragrande maggioranza dei tifosi che va allo stadio o al palazzetto per divertirsi e le famiglie coi bambini possano andare tranquillamente in casa e in trasferta senza il timore di poter essere coinvolti in risse e scontri.
     
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    Irruzione degli arditi all'allenamento di ieri di Varese parrebbe.
     
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    CITAZIONE (ndp15 @ 2/1/2016, 09:09) 
    Irruzione degli arditi all'allenamento di ieri di Varese parrebbe.

    Dalla Prealpina:

    Primo allenamento del 2016 con visita degli Arditi durante la seduta pomeridiana al PalaWhirlpool. I tifosi della Curva Nord hanno chiesto alla squadra il massimo impegno e un atteggiamento consono all’importanza della partita in vista del derby contro Cantù. Rientrati in gruppo sia Wayns che Faye, la formazione di Moretti sarà a ranghi completi nel match di domani.
    Tra i brianzoli è annunciato il rientro di Berggren per Ross nel turnover dei sei americani per cinque posti a referto.
    Intanto il divieto di trasferta per i tifosi ospiti non dovrebbe far scattare limitazioni viabilistiche. I botteghini saranno regolarmente aperti dalle ore 16.45, novanta minuti prima della palla a due. Non essendo presenti Tv nazionali, il derby numero 136 sarà trasmesso in diretta su TeleLombardia (canale 10 del digitale terrestre).
     
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    Visita degli ultras all’allenamento
    ( dalla Provincia di Varese )


    Apparente fuori programma ieri pomeriggio al Palawhirlpool. Intorno alle 18 l’allenamento diretto da coach Paolo Moretti è stato interrotto da una delegazione di Arditi, il gruppo organizzato di tifosi che anima la curva nord di Masnago. Gli ultras, presenti in una trentina, sono entrati nel palazzetto intonando un coro per Varese e dirigendosi immediatamente al centro del parquet, dove i biancorossi stavano provando gli schemi in vista del derby contro Cantù di domani sera.

    Dentro o fuori
    Per circa tre minuti i capi della delegazione hanno tenuto a colloquio l’intera squadra, cui si sono aggiunti anche Max Ferraiuolo e il presidente Stefano Coppa. Con toni bassi ma risoluti, davanti ai giocatori immobili, i tifosi della curva hanno chiesto il massimo impegno in quella che sarà una partita fondamentale per il cammino della Openjobmetis.
    Perché apparente fuori programma? Perché in realtà sia lo staff societario che quello tecnico sapevano dell’intenzione dei tifosi di parlare alla squadra prima del derby e in un momento così particolarmente difficile. Lo ha confermato a fine allenamento Max Ferraiuolo, che si è anche fermato a conversare privatamente con loro dopo la chiacchierata in campo: «Ci aspettavamo questa visita – ha detto il team manager biancorosso – I toni non sono stati minacciosi». Lo stesso ha affermato Paolo Moretti: «I ragazzi della curva hanno semplicemente espresso il sentimento di tutti i tifosi varesini in vista di una gara così importante, ritenendo di porci un saluto e un augurio che abbiamo apprezzato». Attesa o meno e seppur civile nelle manifestazioni concrete, l’ambasciata di ieri è stata l’ennesimo simbolo della disgraziata prima parte di stagione alle latitudini prealpine. La classifica è preoccupante, il travaglio di atleti che vanno e vengono rende lontana la definitività della squadra, i risultati negativi e la bassa fiducia nelle scelte societarie fanno sentire il loro peso: il derby potrebbe essere uno spartiacque nella pazienza dei supporter, mai mancata finora al di là di fischi e mugugni. Perdere contro gli uomini di Bazarevich vorrebbe dire mettere il punto esclamativo su un girone d’andata da dimenticare, facendo restare Varese languente nel suo pozzo senza fondo di problemi. Vincere, al contrario, darebbe un potente accenno di scossa, certamente da confermare nel prosieguo ma importante in senso assoluto, proprio perché ottenuta contro avversari che non sono e non saranno mai come tutti gli altri per il pubblico del Palawhirlpool.

    Incognita Cantù
    Sale la tensione dunque, parimenti alla determinazione dimostrata ieri sul campo dallo staff tecnico coordinato da coach Moretti. L’allenatore toscano ha provato diversi schemi cinque contro zero e poi ha testato difesa e attacco in lunghi cinque contro cinque a metà campo. Non sono mancati urlacci, reprimende, grinta. La risposta della squadra lo ha soddisfatto: «Tutta la nostra settimana di lavoro è stata buona migliore di quella che ha preceduto Pistoia e che è stata finora l’unica che abbiamo potuto dedicare completamente al campionato. Ho visto intensità e voglia da parte dei miei giocatori e questo mi conforta. L’unico che non ha potuto forzare più di tanto è stato Faye, già in difficoltà contro Reggio per problemi fisici. Stiamo cercando di rimetterlo al meglio: contro Cantù ci sarà». Partita dura: «Abbiamo l’incognita di ciò che troveremo – conclude il coach – Per loro questa è stata la prima settimana con un nuovo allenatore che avrà sicuramente avuto il tempi di preparare qualcosa di inedito».
     
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    quindi domani x i Varesotti partita che sarà decisiva.....o sarà la svolta o sarà la condanna.....non oso immaginare se fosse la seconda già immagino i giocatori che si cagheranno addosso contro gli Arditi....x Noi importante ma giocheremo più "liberi" di loro certo qualcuno spieghi che contro VA e MI di solito si mette quel qualcosa in + altrimenti sarà dura vincere.
     
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252 replies since 29/12/2015, 13:29   12961 views
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