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.Solo considerando la squadra dello scorso anno:
Udanoh arrivava da Wayne State, poi da rookie in Uruguay e a Doha
Blakes comprimario ad ASU, poi Cipro e Svezia
Stones da Southern Missouri, poi la serie B Turca e Creta
Per assurdo quello con il pedigree collegiale migliore era nettamente Calhoun...abbiamo visto come è andata a finire.
Ovvio che pescando dai bassifondi bisogna avere più bravura/fortuna per trovare giocatori validi, ma di gemme nascoste ce ne sono tantissime. Come ci sono tantissimi giocatori NCAA che non avranno una soddisfacente carriera da pro.
Tipo?
Mi sembra evidente che ci siano come in ogni situazione delle sorprese in positivo e in negativo ma tendenzialmente i valori vengono fuori.
Concordo con Flambers, i paragoni che hai fatto non c'entrano nulla
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.Solo considerando la squadra dello scorso anno:
Udanoh arrivava da Wayne State, poi da rookie in Uruguay e a Doha
Blakes comprimario ad ASU, poi Cipro e Svezia
Stones da Southern Missouri, poi la serie B Turca e Creta
Per assurdo quello con il pedigree collegiale migliore era nettamente Calhoun...abbiamo visto come è andata a finire.
Ovvio che pescando dai bassifondi bisogna avere più bravura/fortuna per trovare giocatori validi, ma di gemme nascoste ce ne sono tantissime. Come ci sono tantissimi giocatori NCAA che non avranno una soddisfacente carriera da pro.
Calhoun vero solo in origine, poi si era spaccato ed era finito ai margini anche al college.
Laquinton Ross anche a Pesaro mi sembra avesse dato prova di non esserci sempre a livello di testa.. -
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A memoria Rich e Bootsy arrivarono da noi con lo stesso curriculum di Hayes e Burnell . -
....
Ma così, a spanne, qual è la percentuale dei rookie di seconda fascia come i nostri 2 che poi si dimostrano buoni giocatori nel campionato italiano? Piuttosto bassa? Grazie.
Mi viene difficile fare una statistica del genere anche perchè per i rookies conta ancora più che per altre categorie di stranieri una serie di fattori quali: adattamento alla vita in un nuovo continente, adattamento a regole cestistiche diverse, ambientamento con i compagni e con l'allenatore.
Ti faccio un esempio partendo da un college di primissima fascia come Ohio State: arriva qui Lighty, considerato uno dei migliori rookies non scelti di quell'annata, e fa lercio al suo primo anno, poi si riprende e si dimostra un gran bel giocatore. Anni dopo, stesso college, arriva Pesaro Laquinton Ross, campionato ottimo, futuro roseo, secondo anno a Cantù con grandi attese, lercissimo, carriera errante.
Uno come Hayes viene da college di ottimo profilo ma con compiti di gregariato, se messo a Cantù chiedendogli di dare un contributo simile, senza cioè essere una stella e fare tanto lavoro sporco, diciamo che ho meno dubbi che lui possa riuscire nel compito di quanti ne potrei avere se gli si chiedesse di diventare un riferimento offensivo interno nel nostro gioco.
Prendi Burnell invece: prima punta assoluta nel suo ultimo anno di college ma a livelli bassi, gli si chiede altrettanto qui da noi ma a un livello diverso e ben più alto. Diciamo che pur avendo abitudine a giocare da protagonista, l'impatto con avversari più competitivi potrebbe risultare pesante per lui. Allora gli si chiede di fare di meno? Va bene, però anche qui serve un riadattamento da parte di uno che era abituato a giocare veramente tanti palloni e che si troverà invece a doverli condividere con compagni anche più pregiati di lui.
Dallas Moore arrivò a Pesaro da North Florida che potrebbe essere paragonabile a Jacksonville State, così come la Atlantic Sun Conference non è certo così pregiata allo stesso modo della Ohio Valley Conference.
La Ivy League è famosa per i college di altissima importanza accademica e non certo per lo sport ma un Mason Rocca arriva qui e si fa una solida e dignitosissima carriera.A memoria Rich e Bootsy arrivarono da noi con lo stesso curriculum di Hayes e Burnell
Bootsy proprio no tanto che partecipò al predraft camp di Chicago insieme al compagno Lavor Postell.. -
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Bravo Kevarrius!
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LA STORIA DI KEVARRIUS HAYES, IL GIGANTE DAL CUORE D’ORO
Kevarrius Hayes, 22 anni, quasi ancora un ragazzino. Alto e grosso, ma molto dolce, sensibile e premuroso, con il sorriso sempre stampato sulle labbra e legatissimo alla madre, Verrice. Il neo centro dell’Acqua S.Bernardo Cantù sul campo da basket si trasforma, però, in un felino: quando salta a bloccare un avversario con una stoppata - sua grande peculiarità - sembra una pantera, feroce e impavida. Hayes, che insieme a Jeremiah Wilson è uno dei giocatori stranieri a figurare nell’organico biancoblù 2019-2020, intriga davvero in tutto e per tutto. Il centro statunitense, nato in Florida nel marzo del ’97, in calzoncini e canotta colpisce indubbiamente per fisico e atletismo. Molto ruvido e arcigno sia nella metà campo difensiva che in quella offensiva, specie a rimbalzo, Hayes è un intimidatore non da poco, che al college ha saputo costruirsi una credibilità importante, risultando – numeri alla mano – uno dei migliori stoppatori del campionato universitario americano. NCAA a parte, anche fuori dal campo il centro nativo di Live Oak si è fatto notare, aggiungendo alle sue doti tecniche anche significative doti umane, molto apprezzate da parte dell’intera University of Florida e non solo, tanto da venire inserito per due anni consecutivi dalla Southeastern Conference in una importante lista che ogni anno racchiude gli atleti più attivi nel volontariato. D’altronde, con una cultura e una educazione come quella ricevuta dalla madre Verrice, ex capitana dell’esercito americano, Kevarrius non poteva che crescere con dei valori molto forti. Durante il suo percorso universitario, concluso con una laurea in sociologia, il figlio di Verrice Hayes si è reso protagonista di alcuni gesti di grande solidarietà, preparando – tramite l’aiuto di una associazione – cibo per i senza tetto e consegnando ai bambini bisognosi della comunità di Gainesville scarpe da basket.
«Quando si tratta di aiutare la comunità - ha spiegato Kevarrius – non mi tiro indietro, lo faccio molto volentieri. Mi piace lavorare con i bambini più piccoli, mi fa sentire utile perché, così facendo, credo di poterli aiutare in qualche modo. La maggior parte delle volte, i bambini che prendono parte ai programmi del doposcuola, vi partecipano perché passano molte ore senza i loro genitori, i quali si fanno in quattro per provvedere ai propri figli. Mi rivedo molto in loro: facendo parte dell’esercito, mia madre faceva lo stesso e io l’ho sempre vista molto poco da ragazzino».
Un tema delicato, che Kevarrius affronta con emozione e grande trasporto, basandosi molto sulla sua esperienza personale: «Quando sei solo un bambino non sempre capisci il vero significato delle azioni dei tuoi genitori, anzi, spesso le stesse arrischiano di creare confusione. Ci sono passato in prima persona, pertanto mi piace offrire qualcosa ai più piccoli, che sia soltanto un gesto banale o un sorriso. Ciò che conta è regalare loro una gioia che gli migliori la giornata. Una volta ho persino giocato a basket con un gruppo di ragazzi cui avevo fatto visita. Significava molto per loro e al termine della giornata mi sono sentito davvero bene, sapevo di aver regalato loro un momento felice».
E dopo essersi aperto raccontando alcuni tratti malinconici della sua infanzia, il neo centro dell’Acqua S.Bernardo si lascia andare a una affettuosa confessione personale: «Dagli otto ai quindici anni rimasi solo con mia madre – racconta Hayes – e non fu proprio semplice. A causa del suo lavoro, ci spostavamo di frequente in quegli anni, da una parte e dall’altra. Una volta arrivato all’High School, invece, mia madre decise che trasferirsi di continuo non avrebbe aiutato il mio percorso scolastico. Voleva che finissi il liceo perché cambiare scuola sarebbe stato dannoso per il mio futuro. Così, per consentirmi di studiare liberamente e senza dover rinunciare al suo lavoro, rimasi con un'altra famiglia mentre mia madre partiva per qualche missione con l’esercito americano. Nonostante il poco tempo passato insieme a mia madre quando ero un adolescente, lei è sempre stata la mia migliore amica, la mia sostenitrice, il mio modello in tutto e per tutto. Lei si è sacrificata così tanto per me che io non finirò mai di ringraziarla».
Questa è la storia di Kevarrius Hayes, un ragazzo, anzi, un uomo ormai, che è dovuto crescere in fretta. Spesso da solo e senza una madre vicino, ma più forte di qualsiasi ostacolo.
da Pallacanestro Cantù.. -
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Il classico articolo che esce quando non c'è un accidente da pubblicare . -
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beh se non altro sara' un bravo ragazzo ...con buona etica lavorativa....
non un jefferson diciamo...
.....invece spererei che nei 40 min di partita diventi un jefferson..ma dubito. -
.beh se non altro sara' un bravo ragazzo ...con buona etica lavorativa....
non un jefferson diciamo...
.....invece spererei che nei 40 min di partita diventi un jefferson..ma dubito
Magari non sarà bravo in attacco ma in difesa di sicuro non è pigro.
Impegno e tanto volontà...e quello che serve soprattutto se non sei stato baciato dal talento come hayes.
Comunque pare essere un comune denominatore.. al momento tutta gente tranquilla che lavorava...
Voglia e testa sulle spalle.. -
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Là dove c’era l’erba ora c’è una città.... -
.beh se non altro sara' un bravo ragazzo ...con buona etica lavorativa....
non un jefferson diciamo...
.....invece spererei che nei 40 min di partita diventi un jefferson..ma dubito
Magari non sarà bravo in attacco ma in difesa di sicuro non è pigro.
Impegno e tanto volontà...e quello che serve soprattutto se non sei stato baciato dal talento come hayes.
Comunque pare essere un comune denominatore.. al momento tutta gente tranquilla che lavorava...
Voglia e testa sulle spalle.
la mia era solo una battuta dopèo aver letto la storia della sua giovane vita e cn la mamma capitana esercito sara' di sicuro uno ben inquadrato...
poi x il resto spero davvero ci sorprendi e faccia strabene. -
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Mbodji (cit.)
Centro difensivo come non se ne vedevano da anni.. -
.Mbodji (cit.)
Centro difensivo come non se ne vedevano da anni.
Molto bene. Della Fiori ci ha visto bene, l'altro ieri anche Alberani ha detto che è forte.. -
.Mbodji (cit.)
Centro difensivo come non se ne vedevano da anni.
Basta una partita (la prima di campionato ndr) per esaltare un giocatore a migliore centro difensivo degli '' ultimi '' (quanti poi non si sa) anni?. -
Homer one.
User deleted
Ma almeno stavolta un bel silenzio ? ? ?
Non mi pare sia obbligatorio provare sempre a dare contro . Boh . . .. -
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Visto precampionato e esordio, di sicuro una buona presa, anche perché per fare una prova difensiva e mostrare certe doti, non credo basta una giornata di grazia. .
Kevarrius HayesIL PRIMO AMERICANO DELL’ACQUA S.BERNARDO |
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